“Io ho avuto dei ragazzi in affido. Mi ricordo che il primo era di un’agitazione e di un’ansia pazzesche e l’unica possibilità di aiutarlo era dirgli “Stai tranquillo, la tua ansia non mi manda in crisi: io sono salda qui, in un terreno più saldo di quello dove sei tu. Se ti attacchi ti tiro dalla mia parte.” Quando un ragazzo sente questa sicurezza è come se cominciasse a mettere in azione quel minimo di energia che ha – che noi chiamiamo libertà -, per cui la capacità di cominciare a essere positivo nel costruire gli permette di fare una esperienza di cammino educativo.”
Emilia

