24/03/2012 GLI ALLIEVI DI IN-PRESA CUCINANO UN RISOTTO PER LA SIRIA

23/03/2012 La “Compagnia dei cuochi liberi”, un gruppo di allievi della Cooperativa Sociale In-Presa di Carate, ha aderito alla raccolta fondi per l’emergenza in Siria, promuovendo l’iniziativa “Un risotto per la Siria”.
L’evento si è svolto venerdì 23 marzo presso il salone della scuola durante l’intervallo delle 12.40: tutti i protagonisti della vita scolastica, dagli alunni agli insegnanti, dal personale amministrativo ai tutor, hanno gustato un ottimo risotto lasciando un’offerta da destinare alla Custodia di Terra Santa, attraverso l’associazione AVSI.
In tutto sono state circa 120 le persone che hanno degustato il risotto “alla parmigiana” preparato dagli allievi.
Gli studenti coinvolti sono orgogliosi di aver raccolto 290 euro da destinare alla popolazione siriana.
“Si è trattato di un’iniziativa che ha fatto riflettere tutti gli allievi che vi hanno preso parte – commenta Mario Caponnetto, docente di italiano – perché raccogliere fondi per una popolazione in crisi significa dare una mano concreta. Per i nostri ragazzi si è trattato anche di guardare con attenzione a una speranza che nasce in mezzo a una guerra. Per questo abbiamo deciso di inviare alla Custodia di Terra Santa i fondi raccolti per la Siria, perché quello che loro portano avanti è interessante anche per noi che non viviamo la guerra civile, ma la guerra della quotidianità” .

Condividendo le parole del Santo Padre, AVSI ha raccolto l’appello del Custode di Terra Santa per l’emergenza in Siria:“In questi mesi di grande tensione – scrive Fra Pierbattista Pizzaballa – quando la Siria è dilaniata da scontri interni e il conflitto sembra assumere, sempre più, le caratteristiche di guerra civile, i francescani, insieme a pochi altri esponenti della chiesa latina, sono impegnati a sostenere i bisogni della popolazione cristiana locale. La Custodia è presente in diverse zone del Paese: Damasco, Aleppo, Lattakiah, Oronte. I dispensari medici dei conventi francescani, secondo la tradizione della Custodia, diventano luogo di rifugio e accoglienza per tutti, senza alcuna differenza fra etnie di Alawiti, Sunniti, Cristiani o ribelli e governativi. Stare con la gente, accogliere e assistere chi si trova nel bisogno, senza distinzione di razza, religione e nazionalità. Garantire, con fiduciosa presenza, il servizio religioso ai fedeli perché comprendano l’importanza di restare nel proprio Paese. Questo rimane il senso della missione francescana. In tempi non così dissimili da quelli in cui Francesco si rivolgeva ai frati esortandoli a mantenere saldi i valori del Vangelo. Nelle sue semplici esortazioni Francesco rifletteva la grazia ricevuta dal Signore e, nell’esperienza di vita quotidiana, testimoniava l’accoglienza della fede, come il bene più caro e prezioso da coltivare e rinvigorire.”

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