10/07/2012 E' USCITO IL SECONDO NUMERO DEI QUADERNI DI IN-PRESA "E quindi uscimmo a riveder le stelle".

Contiene i temi dei ragazzi del progetto "Il mestiere di essere uomini", percorsi sperimentali di apprendimento in alternanza scuola-lavoro contro la dispersione scolastica.
Pubblichiamo uno dei temi contenuti nel testo.

"Sono Simone, un ragazzo di 19 anni. Il percorso scolastico è stato abbastanza negativo. Nei 2 anni trascorsi all’itis la mia giornata la passavo davanti a pagine piene di parole, infiniti esercizi matematici, e la mia mente era invasa da formule di ogni genere.
Anche se provavo a concentrarmi non riuscivo a realizzare come quelle formule potessero essere usate nella vita di ogni giorno , come le parole lette e gli esercizi svolti avessero un proseguimento.
All’In-Presa la svolta! Ho imparato il sapere dal saper fare, ho imparato la teoria direttamente dalla mia esperienza pratica vissuta in prima persona.
L’esperienza scolastica vissuta qui è stata un’esperienza particolare infatti in ogni materia si sono studiato le tematiche che servono nel nostro lavoro, nella nostra vita quotidiana.
I nostri professori non si sono basati su programmi rigidi e fuori dalla realtà anzi al contrario da fatti della realtà e situazioni pratiche affrontate.
Un esempio è stato lo studio del Diritto. La professoressa si è concentrata su temi legati direttamente a noi come la crisi economica che stiamo vivendo in prima persona o i tipi di contratto di lavoro che usciti da qui ci potrebbero proporre. In Italiano invece, dopo una spiegazione di base sulla nostra lingua, ci siamo concentrati sui temi del lavoro e della vita leggendo articoli di giornale a riguardo.
Lo stage è stata un’esperienza molto importante, piena di episodi postivi che mi hanno fatto maturare. Mi vengono in mente alcuni ricordi che hanno contribuito alla mia decisione di puntare tutto su questo percorso. E’ stato molto positivo cambiare vari posti di stage, per conoscere tante persone del settore e per cimentarmi in diversi campi, ma quello che ultimamente mi ha reso più contento sono stati i complimenti a me e al mio collega avuti dal signor Caprotti, direttore della catena di grande distribuzione Esselunga. Un altro episodio significativo è successo quando un operaio del mio ultimo stage mi ha detto che se lui fosse stato un artigiano mi avrebbe assunto immediatamente.
Sicuramente è stato importante incontrare persone che mi hanno aiutato a crescere infatti l’esperienza del primo anno è stata positiva grazie agli operai e agli artigiani che mi hanno insegnato le basi del mestiere.
In molte occasioni non mi sono trovato benissimo con gli operai perché mi sentivo trattato in malo modo, altre volte sono stato un po’ deluso perché dopo aver eseguito i lavori alcuni operai invece che aiutarmi a migliorare e darmi consigli cercavano di sminuire il mio lavoro.
Ma alla fine tutti mi hanno detto che lo facevano per me, per il mio futuro, perché dicevano che nel mondo del lavoro non bisogna mai fermarsi ma avere sempre gli occhi aperti.
Anche l’esperienza d’aula è stata importante, in Laboratorio soprattutto. In terza per la preparazione del progetto personale da esporre all’esame ho potuto avere la possibilità di imparare a ragionare in modo più ampio sul lavoro del mio futuro e non solo.
Durante tutto questo percorso ho avuto modo di essere seguito e aiutato, nei momenti di stage e di scuola, dalla mia tutor Alessandra. Penso che tutte le volte che mi sono scontrato con lei per il fatto di non voler cambiare il posto di stage siano state positive. Infatti lei insisteva sul fatto che cambiare il posto potesse essere un modo per ampliare le mie conoscenze, conoscere nuovi metodi di lavoro….aveva perfettamente ragione!
Anche gli artigiani della azienda Vibe mi hanno aiutato tantissimo. I primi miei maestri sono stati Angelo e Adriano, due artigiani anziani. Con loro ho iniziato a muovere i primi passi e ad orientarmi nel lavoro. Di loro ho buoni ricordi e molte nozioni tecniche.
Un ricordo positivo è legato anche alla figura di Stefano della ditta Cazzaniga. I primi due periodi di stage del terzo anno li ho svolti in un’ azienda nuova per me, ma anche per la scuola, infatti l’imprenditore era un po’ dubbioso sul prendermi come stagista. Dopo aver accettato mi ha affidato a Stefano, un suo operaio, con lui ho imparato le nozioni di base di quadristica e anche a ragionare su alcuni procedimenti tecnici. Gli sono grato del tempo che mi ha dedicato.
Sono molto grato anche al prof. Uboldi. In tutti i tre anni sono stato seguito da lui in laboratorio, e devo dire che mi sono trovato subito bene, infatti anche grazie a lui ho trovato un metodo di lavoro che fa per me e la giusta posizione di fronte ad un problema.
Grazie a tutte queste esperienza raccontate ho imparato che le cose che desideriamo non vengono per caso, ma bisogna mettersi in gioco e fare dei sacrifici per ottenerle. Anche I miei genitori credono che seguendo questa scuola abbia imparato il senso del lavoro e del sacrificio, dicono che ho imparato a pensare al futuro. Rispetto a chi sta chiuso nelle aule fino all’ultimo giorno di scuola pensano che sia stato meglio fare tanti stage per farmi conoscere nel mondo del lavoro.
Adesso che ho finito questo percorso, desidero lavorare come elettricista o comunque in base alle mie competenze avere un lavoro che mi permetta di costruirmi un futuro."

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