13/03/2015 LE BRIGATE DELLA SCUOLA

All’inizio era tutto lindo e pulito. E così per tanto tempo. Poi a poco a poco ha incominciato a comparire qualche scritta, qualche sgorbio sui muri, seguita anche da qualche piccolo atto vandalico: rotoli di carta igienica buttati a intasare i servizi, rottura di suppellettili e materiale didattico. Perché? Perché? Così, Caterina, la terzogenita dell’Emilia, che è rossa e tosta come la mamma, senza aspettare la primavera ha incominciato a girare le classi: “questa trasandatezza, queste brutture, questo rincorrersi di atti stupidi, non c’entrano niente con quel che mi insegnava la mamma e per cui nata questa che è oggi la vostra scuola. Lei mi insegnava che un ragazzo sente di essere voluto bene, di essere importante dalla cura con cui lo circondi. Da quanto ti dai da fare perché possa vivere in un ambiente bello, pulito, accogliente”. Per concludere con una proposta: perché ognuno di noi non partecipa a rifare bella la nostra scuola? Belli i nostri ragazzi, belli voi, perché brutta la scuola?” Così studenti, insegnanti, tutor, tutti insieme, hanno preso in mano vernice e pennello, stucchi e ramazza e hanno incominciato a darci dentro. Qualcuno l’ha presa come una punizione. Qualcun altro, i tanti, i più, hanno capito che era uno sguardo buono alla loro vita. E ci si sono anche divertiti.

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