11/04/2017 SPERARE DI FRONTE ALLA TOSSICODIPENDENZA. UN INCONTRO CON CHI CI È PASSATO

«Negli anni delle superiori ho iniziato con i primi spinelli. Poi sono passato alla cocaina. Allora pensavo di essere libero per il fatto che potevo fare quel che volevo. In realtà ero schiavo di un modo di vivere che decideva per me: la droga e la mia rabbia decidevano per me. In comunità ho capito che la libertà è avere la possibilità di scegliere davanti a una proposta, una proposta che ti fa un altro di cui sai che ti vuole bene».
A parlare è Matteo, un ragazzo di 25 anni che ha appena concluso il suo percorso di recupero presso “L'imprevisto” di Pesaro, una comunità che si occupa di ragazzi e di dipendenze.
Matteo è una dei ragazzi che Silvio Cattarina, psicologo e sociologo, fondatore dell'Imprevisto, ha portato con sé in occasione dell'incontro pubblico che si è tenuto lunedì 10 aprile presso In-Presa, dal titolo "Una proposta che fa sperare di fronte alla tossicodipendenza”, organizzato insieme all'istituto Don Gnocchi.
Silvio Cattarina ha raccontato l'esperienza di oltre 25 anni a fianco di ragazzi scivolati nel tunnel della droga. «Ma la persona non è mai solo il male che ha fatto o che ha ricevuto» spiega Silvio. «Ai ragazzi diciamo: si viene al mondo per un grande scopo, cercalo. Non siamo qui solo per uscire dalla droga, c'è molto altro. Lo diciamo anche a chi arriva da noi: se pensi di essere venuto qui solo per smettere dalla droga, è troppo poco».
Cattarina e i suoi ragazzi hanno delineato le caratteristiche di un percorso contrassegnato da un metodo tutto finalizzato a far emergere la persona e il suo desiderio che la vita possa essere una cosa grande.
La conferenza con Silvio Cattarina fa parte di un percorso di incontri sulle tossicodipendenze organizzato congiuntamente da In-Presa e Istituto don Gnocchi e iniziato lo scorso 20 gennaio con l'intervento del Dr. Moltrasio, psichiatra, che ha inquadrato il tema sotto il profilo sanitario.