LA PROMESSA CHE PORTA IL NATALE

Matteo Severgnini ha incontrato i ragazzi di In-Presa

Il Momento di Natale dedicato ai 450 ragazzi di #inpresa è stato l’incontro con una vita cambiata dalla grande promessa che annuncia il Natale.

Don Andreas, insegnante di religione, ha introdotto il dialogo con Matteo Severgnini, rettore della Scuola Regina Mundi di Milano, partendo dalla lettera di un ragazzo (relativa al tema dell’anno: “Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco era cosa molto buona”) che raccontava come spesso, “ ci si sente in guerra, soprattutto in guerra contro se stessi e alle volte sembra non ci sia via di scampo ma nonostante le difficoltà, ci sono stati momenti che mi hanno sorpreso in positivo e mi hanno fatto apprezzare ciò che ho.” Davanti alle difficoltà della vita, come si può scoprire che il volto del Destino è buono? E come si può dare spazio a quei momenti che “ci sorprendono in positivo”?

Seve ha raccontato la sua esperienza, dalla lotta per cercare il proprio posto nel mondo, nascondendosi dietro ad una maschera per piacere agli altri o inseguendo compagnie sbagliate, fino all’incontro con il preside, che diventa un compagno di cammino che ti dice: “guarda che quello che il tuo cuore desidera c’è, perché ti comporti come se non ci fosse?”. E così, anche quando non ti aspetti più nulla dalla vita, capisci che sta succedendo qualcosa di importante.

“Grazie a questo incontro è entrato un punto di luce dentro una tenebra enorme. E questo ti cambia, infatti io che arrivavo sempre in ritardo a scuola, il giorno dopo il dialogo con il preside, mi sono presentato un quarto d’ora prima, perché sapevo che c’era qualcuno che mi aspettava e che non mi lasciava più solo. Da qui ho iniziato a rimanere attaccato a questa compagnia, anche se a volte mi ribellavo, ma poi ritornavo a quel luogo che mi parlava di una promessa per la mia vita”.

Un altro fatto che ha segnato la sua vita è stata l’esperienza vissuta in Uganda con le donne malate dello slam, che, per donare un aiuto alla gente colpita dall’Uragano Katrina, si sono messe a lavorare spaccando le pietre e diventando segno di una commovente grandezza del cuore, capace di abbracciare tutto il mondo.
Infine la recente tragedia di Corvetto che ha coinvolto un ragazzino e scatenato la rabbia del quartiere, diventa per Seve un’occasione “in cui di nuovo ho trovato degli amici, come le Suore di Carità, che mi hanno aiutato a guardare i fatti che stavano capitando e le tenebre che avevo dentro per riscoprire un Bene che vince”.

“Il Natale”, ha concluso Matteo, “non è solo la promessa che quello che il tuo cuore desidera c’è, non è soltanto che c’è qualcuno che ti accompagna e che ti ama, così che quando sei amato cominci ad amare tutti, come le donne ugandesi; il Natale è Uno che ti dice: guarda, nonostante tutto il male, Io vengo a salvarti attraverso i volti che il buon Dio ti mette di fianco, dentro uno sguardo d’amore che anche questa scuola vi sta dando. E allora vi auguro di poter vivere questo amore a scuola, in famiglia e con gli amici facendovi aiutare dai volti buoni che vi sono donati.”

#inpresa




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